Natale al castello (Italian Edition) by Michela Piazza & Pamela Boiocchi

Natale al castello (Italian Edition) by Michela Piazza & Pamela Boiocchi

autore:Michela Piazza & Pamela Boiocchi [Piazza, Michela]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Amori Al Peperoncino
pubblicato: 2018-11-05T23:00:00+00:00


CAPITOLO 9

L'albero fu trasportato al centro del salone di ingresso del Castello, in un trambusto di esclamazioni di sorpresa e giubilo. Quando alla fine i due operai si furono congedati, Angus disse che doveva correre a chiamare Drew per mostrargli quella meraviglia.

Cat, dopo aver gratificato Duncan con un nuovo, rapido abbraccio, gli intimò di restare esattamente dov'era mentre lei compiva un nuovo viaggio per finire di portare l'occorrente per procedere con gli addobbi.

Il ragazzo rimase perciò solo a fissare il grande abete: ancora non riusciva a credere di aver speso tanti soldi per quell'affare... Eppure doveva ammettere che conferiva già un tocco festoso all'ambiente.

Ambiente che, tra l'altro, suo fratello era riuscito a risistemare in maniera eccellente: l'occhio esperto da agente immobiliare che Duncan aveva sviluppato nel corso degli anni gli permise di capire quanta energia e cura Drew avesse impiegato nel mantenere Laigbarn al meglio. Aveva buon gusto: così come all'esterno aveva fatto dipingere di bianco gli infissi per dare un tocco elegante alla facciata in pietra, all'interno aveva tappezzato le pareti con una carta da parati di un giallo intenso, che illuminava l'ambiente e gli conferiva un aspetto di classe. Il soffitto bianco, decorato con un semplice stucco geometrico, alleggeriva l'impressione generale.

Il Castello non possedeva l'imponenza o le stanze spaziose di altri omologhi europei, però quel salone dava la giusta impressione di sfarzo: il caminetto sormontato da un grande specchio, i divani bianchi e le lampade a stelo, creavano un'atmosfera accogliente eppure fine e di classe.

Si sarebbe venduto a un buon prezzo, senza dubbio. Però… Però l'amore con cui era stato rimodernato quel locale faceva sentire Duncan in colpa. Serrò la mascella.

“Pronto a lavorare?” Catriona era ricomparsa, portando un enorme scatolone.

Il ragazzo si affrettò a toglierglielo di mano: “Avresti dovuto farti aiutare a trasportare questa roba!”

“Da te, che sei notoriamente un cavaliere?” rise lei.

“Uhm. Magari da Angus: non so se lo hai notato, ma quel tipo riesce a sollevare senza fatica pesi inconcepibili per il resto degli esseri umani.”

“E non lo hai ancora visto alle prese con il lancio del tronco! Domani resterai stupito.”

“Domani?”

“Certo. Durante i giochi tipici scozzesi che si terranno alla festa.”

Duncan avrebbe voluto indagare oltre, però Cat aveva già aperto lo scatolone, lasciando intravedere un luccichio d’oro e argento, e lui scorse la stella che sua madre aveva acquistato a un mercatino tanti anni prima. Allungò una mano per raccoglierla, mentre veniva colpito dal ricordo della mattina in cui - bardato in cappotto e sciarpa - aveva girovagato in mezzo alle bancarelle. Andrew era un bambino paffuto che camminava ancora a stento e sua madre era giovane e raggiante, mentre gli teneva la mano.

Era buffo come Duncan facesse fatica a rammentare avvenimenti più recenti e invece conservasse una memoria dettagliata di un giorno tanto lontano.

Proprio mentre formulava quel pensiero, Alistair fece la sua comparsa nel salone, probabilmente richiamato dal trambusto.

“Che ci fai qui?” domandò brusco, stringendo gli occhi per scrutare arcigno il figlio.

Duncan prese un respiro profondo: “Ho portato l’albero.”

Non trovò nulla di meglio da dire.



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